Una farfalla blu si muove senza peso:
nell’aria tutta una linea spezzata.
La insegue un bambino; nel cuore, la speranza.
La farfalla attraversa intero il suo giardino.
Spalancata è la porta abbandonata,
così il volo sparisce oltre quel varco.
Il bambino vacilla, nell’esitazione;
intravede il buio fitto oltre la porta,
ma la farfalla blu è cosi bella. Bella.
La porta, cattiva, si chiude alle sue spalle.
Ora, il bambino è solo: nel buio le paure.
Vorrebbe scappare, adesso, ma non può.
Il soffitto s’abbassa, graffiano le pareti.
Il bambino piange finché non ha più voce.
Il tempo passa e perde la misura.
La madre, lontano, sente quel richiamo.
Entra decisa la luce nella stanza
e dissolve il dolore come nebbia.
Dove vanno a morire le farfalle?
Forse dietro quella porta abbandonata,
in un luogo senza più paure.